lunedì 14 febbraio 2011

E' proprio così.
Sveglia tardi, un po' di rimbambimento, ho tante idee per il mio blog principale ma la mia mente tende a vedere il futuro sempre come un infinito di possibilità che mi lascia spiazzata. Ho imparato che devo affrontare un cosa alla volta, fare piani e non guardare troppo avanti nel futuro, cosa che spesso mi getta nel panico.
Negli anni ho capito di essere una persona poco multi-tasking ,cosa che in quest'era di web e di frenesia non aiuta molto.
Lo specchio della mia mente è la mia camera, eh sì, alla mia veneranda età vivo ancora con i genitori e l'unico mio spazio personale è rimasta proprio l'adolescenziale cameretta: questa luogo è estremamente simbolico nel mio caso, faccio un'enorme fatica a tenerla pulita ed ordinata e ci sono degli angoli in cui regna perpetuamente un deliro di confusione che non riesco a tenere a bada.
Raramente, impegandoci circa 2 giorni solo per cominciare, la riordino e la pulisco, con grande fatica perché, ovviamente, mettendoci le mani ogni morte di papa ci vuole un sacco di tempo e fatica: per un pò poi sono soddisfatta ma presto si ripresenta il problema CASINO. 
Sì, lo so che è semplice, basta ripassarla una volta ogni tanto, spolverare, aspirare, non è che siau na fatica erculea, ma, non so perché, c'è qualcosa che mi blocca nel curare questo spazio che so essere solo mio. Una sensazione di non finito, di mancanza di spazio per sistemare tutto bene, di mancanza di soldi per comprare i cassetti che tanto vorrei, di mancanza di fondi e forze per disporla nel modo che riterrei più adatto.
E' come se il fatto di non essere ancora economicamente indipendente mi togliesse la maggior parte dei diritti anche su questo spazio che dovrebbe essere il mio regno, lasciandomi l'unico diritto di lasciarlo essere un porcile.
Non starò qui a spiegare tutti quei parallelismi evidenti che ci sono con la mia mente, perché mi sembrano lampanti.


domenica 13 febbraio 2011

Non è facile scrivere un blog del tutto personale senza riferirsi con un minimo di dettaglio alla propria vita quotidiana. Oggi mi chiedevo se sono davvero cresciuta o se in fondo sono rimasta sempre la solita. Questo è un tema molto presente per me, perché mi vedo un po' immatura ed inconcludente e la mia vita non ha ancora preso un minimo di direzione, e se l'ha fatto, allora la situazione è davvero preoccupante.
A volte mi dico "cacchio, che figata che sono diventata, ma allora qualcosa è successo!" altre volte mi sorprendo in preda alle solite seghe mentali con copyright che "gente, amazzatemi così la smetto di pensare stronzate cosmiche": sono una persona che mantiene l'equilibrio barcamenandosi tra i due opposti e questo non è sempre il massimo della vita.
bridget jones mi rappresenta molto, con il suo avventurarsi nei baratri dell'imbarazzo, lasciarsi andare a grandi depressioni ma finire per farsi delle gran risate.
"quando stiamo andando" si chiedeva il profeta di Quelo, e me lo pongo anche io questo eterno dilemma!